Come funziona e quando conviene usarlo
Hai dimenticato una scadenza fiscale? Il ravvedimento operoso ti permette di rimediare, ma è fondamentale agire in fretta.
Nel corso delle attività quotidiane può capitare di dimenticare un versamento o commettere un errore. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, puoi rimetterti in regola in modo spontaneo grazie al ravvedimento operoso, uno strumento che consente di sanare omissioni fiscali con sanzioni ridotte.
Cos’è il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso è una procedura prevista dalla normativa fiscale italiana che permette ai contribuenti di correggere spontaneamente errori o omissioni nei versamenti, beneficiando di una riduzione delle sanzioni.
Per regolarizzare la posizione è necessario:
- Versare l’imposta dovuta;
- Aggiungere gli interessi legali (calcolati in base ai giorni di ritardo);
- Pagare una sanzione ridotta, commisurata al tempo trascorso dalla scadenza.
Quando si può utilizzare il ravvedimento operoso?
È quindi fondamentale monitorare le scadenze e intervenire autonomamente appena ci si accorge di un errore. Tuttavia, non tutti i tributi o situazioni sono ravvedibili: la valutazione caso per caso è essenziale, meglio se con l’aiuto di un professionista.
Perché conviene agire subito con il ravvedimento operoso
Il ravvedimento premia la tempestività: prima si interviene, meno si paga. Con il passare del tempo, le sanzioni aumentano progressivamente, fino ad arrivare a valori pieni se si perde la possibilità di ravvedersi.
Se si paga in ritardo, ma senza ravvedimento operoso, si applicano le seguenti sanzioni:
Ritardo | Sanzione applicabile |
Fino a 15 giorni | 0,83% per ogni giorno di ritardo |
Da 16 a 90 giorni | 12,5% dell’imposta |
Oltre 90 giorni o omesso | 25% dell’imposta |
Esempio pratico: omesso versamento di €200 (scadenza 16 marzo)
Data di pagamento | Ritardo | Sanzione ordinaria |
20 marzo | 4 giorni | € 6,64 |
30 aprile | 45 giorni | € 25,00 |
30 luglio | 136 giorni | € 50,00 |
Sanzioni ridotte con il ravvedimento operoso
Grazie al ravvedimento, le sanzioni ordinarie si riducono in base ai giorni di ritardo:
Ritardo | Sanzione ridotta con ravvedimento |
1 giorno | 0,08% dell’imposta |
2 giorni | 0,17% |
3 giorni | 0,25% |
4 giorni | 0,33% |
5-14 giorni | fino a 1,16% |
Da 15 a 30 giorni | 1,25% |
Da 31 a 90 giorni | 1,38% |
Da 91 giorni a 1 anno | 3,12% |
Oltre 1 anno | 3,57% |
Stesso esempio, con ravvedimento:
Data di pagamento | Ritardo (giorni) | Sanzione ordinaria | Sanzione con ravvedimento |
20-mar | 4 < 15 gg | € 6,64 | € 0,66 |
30-apr | 45 < 90 gg | € 25,00 | € 2,76 |
30-lug | 136 > 90 gg | € 50,00 | € 6,24 |
Attenzione: i calcoli vanno fatti con precisione
Oltre alla sanzione, vanno calcolati gli interessi legali, in base al tasso vigente per ciascun anno.
Ad esempio, per il 2024 il tasso è del 2,5% annuo, mentre dal 1° gennaio 2025 è del 2%.
Ravvedimento operoso: uno strumento utile ma da usare con precisione

Il ravvedimento operoso è un’ottima opportunità per rimediare a irregolarità fiscali in autonomia, ma va utilizzato con attenzione.
I calcoli devono essere precisi e aggiornati.
Non è sempre ammesso, soprattutto se sono già iniziati controlli o notifiche.
Quando possibile, è preferibile affidarsi a un commercialista per una verifica puntuale del proprio caso.
Consiglio pratico
Prevedi un calendario fiscale digitale con promemoria automatici. Anticipare eventuali dimenticanze è il miglior modo per non dover ricorrere al ravvedimento operoso.
N.B.
Il mancato versamento dei contributi INPS segue regole differenti